Postural Bench
Postura
PANCA POSTURALE
E’ un presidio che si pone l’obiettivo di valutare, e addirittura “misurare“, la postura.
Esistono statistiche che raccontano come una percentuale pari all’80% della popolazione adulta dei paesi industrializzati soffra di mal schiena.
Nella grande maggioranza di questi casi la causa è da ricercare nelle posture scorrette (vizi posturali), mantenute durante la giornata lavorativa o scolastica.
L’obiettivo che ci possiamo porre con POSTURAL BENCH è proprio quello di aiutare a migliorare l’allineamento posturale garantendo
- un miglioramento della percezione corporea, tramite esercizi propriocettivi, di equilibrio e di rinforzo;
- un miglioramento dell’elasticità muscolare tramite esercizi di allungamento
- un miglioramento della mobilità articolare
- un miglioramento del tono di tutto il sistemo muscolare posturale
Postural Bench, come uno specchio elettronico, rileva e quantifica in modo fedele l’assetto posturale, aiutando a ricercare e a ritrovare un miglior allineamento e un buon equilibrio .
L’aspetto propriocettivo o di consapevolezza è forse l’aspetto più interessante di Postural Bench, che attraverso un sofisticato software permette di “vedersi allo specchio” attraverso una immagine virtuale completata da dati di valutazione di carico dei vari distretti corporei.
Diciamo che è una panca capace di quantificare il carico che un soggetto esercita attraverso il proprio appoggio sul piano, mettendo in evidenza eventuali assimmetrie rivelatrici di torsioni o disallineamenti.
Come tutti i sistemi Tecnobody, si può usare postural bench come attrezzo valutativo, ma anche, e soprattutto, come strumento per recuperare o allenare il sistema verso il corretto allineamento sia che si tratti di approccio riabilitativo, preventivo o di ricerca di migliori performance sportive.
GEOMETRIA VARIABILE
È un sistema dotato di due piani inclinabili, con fulcro sul bacino.
I due piano possono essere inclinati in modo indipendente , e in una maniera fine, graduale ed accurata, consentendo di portare in flessione il tronco sugli arti inferiori o viceversa, e sottoponendo le catene muscolari posteriori a maggiore o minore tensione, a seconda del risultato che si vuole ottenere.
La messa in tensione delle catene posteriori aiuta a mettere in evidenza la tendenza a rotazioni di tronco o bacino con le conseguenti asimmetrie di tensione muscolari.
REGOLAZIONE ELETTRONICA
Il piano di appoggio di Postural Bench è realizzato con una matrice speciale di celle di carico estremamente sensibili, in grado di rilevare le spinte che il soggetto esercita con il proprio appoggio, con una risoluzione di 100gr.
Il sistema è dotato di svariate possibilità di regolazione che permette un buon adattamento alla struttura anatomica del paziente.
La possibilità di chiudere la catena muscolare posteriore tramite i due supporti regolabili da fissare sulla pianta del piede permette di evidenziare l’influenza della maggiore o minore supinazione del piede sull’allineamento posturale del paziente.
Cos’è la
Postura
La definizione di postura
che si recupera sui dizionari è:
“postura L’atteggiamento abituale di una persona, determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità e dal modo con il quale l’individuo comunica con l’ambiente esterno. La p. è l’adattamento personalizzato di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale.”
(Fonte: Treccani)
“…la postura è espressione di un vissuto ereditato, di un vissuto personale, della formazione e deformazione culturale, di memorie dei propri traumi fisici ed emotivi, del tipo di vita e di stress che conduciamo, del tipo di lavoro e di sport a cui ci siamo assoggettati nel tempo; postura è il modo in cui respiriamo, il mondo in cui stiamo in piedi, ci atteggiamo e ci rapportiamo con noi stessi e con gli altri. La nostra postura è espressione della nostra storia.”
(Fonte: D.Raggi, 1998)
La postura è l’insieme degli atteggiamenti adottati da un individuo per rispondere alle richieste della sua quotidianità: come sta in piedi, come si posiziona da sdraiato, come sta seduto, e, ancora: quali strategie di movimento usa per passare da una condizione all’altra, da sdraiato a seduto e poi in piedi e viceversa; come si relaziona con lo spazio e con l’ambiente; come si atteggia nelle sue azioni quotidiane ed altro ancora.
La più grande sfida che il nostro corpo deve vincere quotidianamente è quella contro la gravità, che tende inesorabilmente a farci cadere.
La struttura umana è paragonabile ad un pendolo inverso, che per definizione ha almeno il 50% della massa posta nel terzo superiore e la base di appoggio più piccola rispetto al vertice: è un sistema assolutamente instabile!
Questa conformazione è, a ben vedere, giustificata dalla nostra costante esigenza di movimento. Siamo strutturati per spostarci e muoverci. Di fatto per camminare dobbiamo sbilanciarci in avanti,
C’è stato chi ha definito il cammino come “un continuo tentativo di caduta in avanti”.
Per progredire e non cadere davvero a terra, ci affidiamo al controllo DI UN COMPLESSO SISTEMA muscolare ed articolare, che, sotto la guida di importanti “sensori” (occhio, piede, orecchio, ed altri), in maniera del tutto automatica ed involontaria si attiva per contrapporsi alla gravità, vincerla e tenerci in piedi, con il minor sforzo possibile.
Tutto questo lavoro lo fa attraverso l’attivazione armonica e sinergica di un insieme di catene muscolari che nel complesso è appunto chiamato “sistema tonico posturale”.
È un sistema capace di compiere un lavoro di lunga durata, con poca fatica e con la minor spesa, possibile.
Esiste una relazione strettissima tra buon allineamento strutturale dei vari distretti corporei e buon controllo posturale, è innegabile che un corretto allineamento corporeo, permette un migliore controllo del movimento e quindi un minor costo in termini di fatica.
CORRETTO ALLINEAMENTO = MIGLIORE CONTROLLO DI MOVIMENTO
Cattive abitudini di vita, cattive richieste ambientali o professionali, traumatismi non perfettamente risolti o compensati, possono alterare l’armonia tra i vari distretti corporei.
Un disallineamento crea uno squilibrio e quindi uno sforzo maggiore per mantenere la stazione eretta.
Il carico articolare delle strutture portanti diventa non perfettamente distribuito, e nel lungo periodo porta all’insorgere di problematiche da sovraccarico su una o più componenti del sistema: alterazioni vertebrali; sovraccarichi articolari di anche, ginocchia, caviglie; tensioni muscolari di vario genere; maggiore affaticabilità nell’affrontare la quotidianità, perché tutto costa più fatica, ecc.
con una ricaduta negativa sulla qualità di vita e dei rapporti con il mondo e con gli altri.